Storia del Golden
Sir Dudley Coutts Marjoribanks, divenuto più tardi Lord Tweedmouth, era un uomo d’affari di origine scozzese, con interessi anche nella politica, ma soprattutto una grande passione per tutti gli animali e per i cani e la caccia in particolare. Si racconta che Lord Tweedmouth, recandosi allo spettacolo di un circo russo, vide dei fantastici cani dal mantello d’oro. Rimase talmente colpito dalla loro destrezza ed abilità nel riporto che se ne innamorò a tal punto da convincere i circensi a cedergliene una coppia.
Al di là della leggenda in questione, è certo che verso la fine dell’Ottocento con la diffusione delle armi a cartuccia cambiarono anche i metodi di caccia. La raccolta della selvaggina, precedentemente fatta per singolo capo, venne rinviata alla fine della battuta, rendendo di conseguenza necessario l’addestramento di un cane che memorizzasse i punti di caduta per poi recuperare i capi a fine battuta. Di conseguenza, cani più veloci e intelligenti, capaci soprattutto di addentrarsi nei corsi d’acqua della zona, così da recuperare la selvaggina con maggiore celerità. Water Spaniel, razza oggi estinta, Setter e Wavy-Coated non sembravano più adatti alle nuove metodologie di caccia. Fù così che Lord Tweedmounth cominciò a pensare ad accoppiamenti fra cani diversi ma con peculiarità simili, per dare vita a una nuova razza con caratteristiche d’intelligenza, forza e versatilità che avesse anche una relazione speciale con l’uomo.
I registri ritrovati nel 1952 da Lord Ilchester, pronipote di Lord Tweedmounth, smentirono definitivamente la leggenda che il Golden Retriever discendesse dai pastori russi: i registri raccontano infatti una storia fatta di passione, intelligenza e tenacia. Per nostra fortuna Lord Tweedmouth era una persona molto attenta e scrupolosa nell’annotare meticolosamente tutti gli incroci, le cucciolate e i nomi dei cani. Nel 1868 Lord Tweedmouth fece accoppiare Nous, un Wavy-Coated giallo (progenitore dell’attuale Flat-Coated Retriever) che aveva acquistato qualche anno prima da un ciabattino di Brighton, che a sua volta lo aveva comprato da un certo Lord Chichester, con Belle, una Tweed Water Spaniel. Da quell’accoppiamento nacquero quattro cuccioli: due di essi, chiamati Cowslip e Primrose, furono tenuti a Guisachan, una femmina, Ada, venne donata al conte di Ilchester e andrà a fondare la linea Melbury, il maschio, Crocus, venne ceduto al figlio di Lord Tweedmounth, Edward.
“Questi cuccioli possono essere definiti come i primi Golden Retriever della storia anche se nella selezione di Lord Tweedmounth furono usati negli anni seguenti Setter rossi, Wavy nero e Bloodhound”.
Dopo le prime selezioni ad opera di Lord Tweedmounth iniziò la diffusione della razza, grazie anche al contributo di alcuni pionieri che si appassionarono al Golden. La figlia di Lord Tweetmounth, Lady Aberdeen , si trasferì in Canada, insieme al fratello Archie, portando con sé Lady, una Golden che registrò presso l’American Kennel Club nel 1894. Lady è stata la prima Golden registrata in assoluto, ben prima dei Kennel inglesi. Da lei, o da una sua figlia, nacquero i famosi Golden Culham Brass (1904) e Cuhlam Cooper (1908), di proprietà di Lord Lewis Harcout, amico di famiglia e compagno di caccia di Lord Tweedmounth. Lord Lewis Harcout ritirò i primi cuccioli da Guisachan e li allevò nella sua tenuta di Nuneham Park, Oxford. Dai Culham derivano il 99% delle linee degli attuali Golden.
Molti si appassionarono ai Golden presentati nelle esposizioni da Lord Harcourt: fra questi Mrs. Winifred Charlesworth, che divenne una delle più grandi estimatrici della razza, se non la più grande, dedicando ai Golden 44 anni della propria vita. La signora Charleswort aveva capito per prima che i Golden erano cani veramente completi e cercò, con tutte le forze, di portare avanti questa dottrina presso i cinofili dell’epoca, anche se allora molti non capirono. Il tempo poi le diede ragione. Nel 1911 la Charlesworth iniziò a scrivere lo standard della razza, istituendo anche il “Golden Retriever Club of England”, e selezionò dei soggetti con mantello liscio, di colore fra ruggine e mogano: questi Golden erano più leggeri e quindi più agili ed efficienti rispetto a quelli di Lord Harcourt, dal pelo ondulato. La Charleswort riuscì poi a far riconoscere la razza Golden dal Kennel Club inglese con il nome di “Golden of Yellow Retriever”.
Un altro pioniere della nuova razza fu il Conte Shrewsbury che nella sua tenuta “Ingestre” nei pressi di Stafford allevò i Golden con passione: qui nacquero i famosi cani Scamp, Tyne e i loro figli Yellow Nell e Beena. Si può quindi a ragione affermare che i tre allevamenti Culham, Noramby e Ingestre sono stati i primi e più importanti per la diffusione della razza. Nel 1920 venne finalmente adottato il nome di Golden Retriever, nome per la verità coniato qualche anno prima da Lord Harcourt e che ebbe poi il giusto riscontro fra i cinofili del Kennel Club inglese. Tuttavia bisogna attendere ancora parecchi anni per vedere il Golden ricevere il riconoscimento ufficiale: infatti solo nel 1960 la razza viene definitivamente riconosciuta dal Kennel Club inglese.
27 anni dopo arriva il riconoscimento da parte della Federazione Cinologica internazionale (FCI). Il Golden è incluso nel gruppo 8 ovvero nei cani da riporto, da cerca e da acqua.